
Morto Manganelli, capo Polizia Il numero uno della Polizia era ricoverato a Roma, dallo scorso 24 febbraio per una emorragia cerebrale. Il decesso a seguito di una infezione respiratoria. Cordoglio di Napolitano. Cancellieri: era un numero uno. Manganelli, il sogno del commissario venuto dall'Irpinia: "Sicurezza con il contributo di tutti". Il prefetto Manganelli, 62 anni, era ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale ed era stato operato d'urgenza per la rimozione di un ematoma celebrale, prodottosi in conseguenza di un'emorragia. Antonio Manganelli, era nato ad Avellino l'8 dicembre 1950. Laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli studi di Napoli, si era specializzato in Criminologia Clinica presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell'università di Modena. Dagli anni '70 ha operato costantemente nel campo delle investigazioni, acquisendo particolare esperienza e preparazione tecnica nel settore dei sequestri di persona a scopo di estorsione prima ed in quello antimafia poi. Ha lavorato al fianco dei più valorosi magistrati e di organi giudiziari investigativi europei ed extraeuropei, dei quali è diventato negli anni un solido punto di riferimento, legando il suo nome anche alla cattura di alcuni dei latitanti di maggior spicco delle organizzazioni mafiose. E' stato docente di Tecnica di Polizia Giudiziaria presso l'Istituto Superiore di Polizia e autore di pubblicazioni scientifiche in materia di sequestri di persona e di tecnica di polizia giudiziaria, tra cui il manuale pratico delle tecniche di indagine 'Investigare' (Cedam), scritto con il prefetto Franco Gabrielli, all'epoca direttore del Sisde. Ha diretto il Servizio Centrale di Protezione dei collaboratori di giustizia ed è stato questore di Palermo e di Napoli. Nel 2000 è stato nominato dal Consiglio dei Ministri prefetto di 1° classe, con l'incarico di direttore centrale della Polizia Criminale e vice direttore generale della Pubblica Sicurezza. Dal 3 dicembre 2001 è stato vice direttore generale della Pubblica Sicurezza con funzioni vicarie. Il 25 giugno 2007 il Consiglio dei ministri lo aveva nominato Capo della Polizia. Antonio Manganelli ''è stato prima un valente investigatore, poi un lungimirante, appassionato, generoso ed efficiente capo della Polizia. Queste sue doti hanno fatto di lui un leader ed e' per questo che oggi dai suoi piu' stretti collaboratori fino all'ultimo agente tutti lo piangano con immenso dolore. Era un numero uno''. E' quanto sottolinea il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri. A quanto si apprende, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appena appresa la notizia della scomparsa di Manganelli, si è messo in contatto con il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, chiedendole di rappresentare prontamente alla famiglia del Prefetto i suoi sentimenti di solidarietà e all'intera amministrazione della Pubblica Sicurezza il suo partecipe cordoglio. ''Sono profondamente addolorato per la scomparsa di Antonio Manganelli''. E' quanto afferma Massimo D'Alema, già presidente del Copasir. ''Ho potuto apprezzare nel corso di molti anni -aggiunge D'Alema- la passione e l'intelligenza del suo lavoro e la sua assoluta dedizione di servitore dello Stato''. Il Presidente del Consiglio Mario Monti, appresa la scomparsa del Capo della Polizia Antonio Manganelli, ha inviato alla famiglia un commosso messaggio di condoglianze per esprimere la vicinanza sua e del governo. Nonostante la lunga malattia, il Prefetto Manganelli è sempre stato un esempio di servitore dello Stato, una guida autorevole e aperta al dialogo, anche nelle situazioni più difficili. E' con dolore e riconoscenza che il presidente ha ricordato la sua figura.
Tumori: con i ''nanodroni'' il farmaco centra il bersaglio Oggi e' possibile superare la barriera del cancro, finora impermeabile ai farmaci chemioterapici tradizionali. Nanoparticelle, che funzionano come droni, sono in grado di attraversare la massa densa che circonda il tumore e di trasportare il medicinale in maniera selettiva nelle cellule malate, in concentrazioni maggiori (+33%) e senza danneggiare i tessuti sani. La nanomedicina rappresenta una vera e propria rivoluzione per l'oncologia e apre la strada alla chemioterapia target, la nuova frontiera per sconfiggere il cancro. Se ne e' discusso a Roma in occasione di un convegno nazionale patrocinato da AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e SIFO (Societa' Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie), e con la partecipazione di Mauro Ferrari, presidente del Methodist Hospital Research Institute di Houston, il piu' importante ricercatore al mondo nel campo della nanomedicina. ''Un nanometro - ha spiegato Ferrari - equivale a un miliardesimo di metro. In queste dimensioni le proprieta' fisiche della materia e il modo in cui si esprimono le leggi della natura cambiano. Le nanotech modificano radicalmente i principi della lotta al cancro perche' aprono nuovi orizzonti nella personalizzazione della terapia''. Una particella di circa 100 nanometri e' in grado entrare nella cellula (che ha un diametro compreso fra i 10.000 ai 20.000 nanometri) e di interagire con il DNA e con le proteine. ''Oggi, per la prima volta, siamo di fronte a un sensibile passo in avanti nel trattamento del tumore del pancreas - ha spiegato Stefano Cascinu, presidente AIOM -. Ogni anno in Italia si registrano 11.500 nuove diagnosi. Si tratta di una delle neoplasie a prognosi piu' infausta: solo il 5% degli uomini e il 6% delle donne risultano vivi a 5 anni, senza sensibili scostamenti nell'ultimo ventennio'' sottolineando pero' che in uno studio di fase III uno di questi farmaci innovativi, gia' disponibile per il cancro al seno, ha evidenziato risultati clinici significativi nel trattamento del tumore al pancreas, ''con un aumento del 59% nella sopravvivenza a un anno e un tasso raddoppiato a due anni''. Una formulazione (paclitaxel legato all'albumina in nanoparticelle) che sfrutta le potenzialita' dell'albumina, una proteina che funziona come un veicolo naturale in grado di trasportare piu' rapidamente il farmaco attraverso i vasi sanguigni. Ma i principi della nanotecnologia si applicano anche nella diagnosi radiologica. Uno degli obiettivi e' sviluppare traccianti radioattivi legati ad altre sostanze che mirino a punti specifici del tumore. In questo modo sara' possibile disporre di una definizione diagnostica decisamente migliore di quella offerta dai normali mezzi di contrasto. ''La nanotech - ha detto ancora Ferrari - unisce molteplici settori scientifici: sulla scala nanometrica le differenze tra discipline svaniscono. I nanofarmaci infatti non possono che essere il frutto della collaborazione tra clinici, oncologi molecolari, ingegneri, chimici, farmacologi e matematici''.
Salute Mentale: al via a Roma il VII Forum Nazionale Appuntamento nella Capitale il 20 e 21 marzo, presso il Centro Frentani, per il VII Forum Nazionale sulla Salute Mentale, che celebra il decennale dalla fondazione del Forum omonimo. Obiettivo, spiegano gli organizzatori, ''riflettere su quanto accaduto in questi anni, soffermandosi in particolare sui protagonisti, i soldi mal spesi, la situazione degli Ospedali psichiatrici giudiziari (OPG), le buone e le cattive pratiche, in modo da denunciare le crescenti difficolta', ovunque, dei sistemi di salute mentale, con la vera mancanza della presa in carico della persona, della famiglia e del contesto''. L'intento, da una parte, e' quello di connettere la vasta rete che e' cresciuta in questi dieci anni intorno al Forum Salute Mentale, con il crescente protagonismo degli utenti e degli operatori. Dall'altra, quello di cercare interlocutori politici e amministrativi che rendano possibili nuove e incisive politiche e soprattutto investimenti nel campo della salute mentale, da elevare ormai al rango, come in altri Paesi d'Europa, di 'bene comune'. Tra le situazioni su cui e' necessario riflettere, da sottolineare: ''la drammaticita' della contenzione; il difficile percorso di chiusura degli OPG; lo stravolgimento, nell'uso piatto e banale, di strumenti di garanzia come il TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) e l'Amministrazione di sostegno; la persistenza delle psichiatrie della pericolosita' e del farmaco che impediscono il protagonismo e la possibilita' di reinserimento nella vita sociale; le politiche regionali che hanno portato alla devastazione nell'organizzazione dei servizi''. Dall'altra parte si rileva invece, ''con gioia'', ''l'empowerment, ossia la crescente partecipazione delle persone con l'esperienza del disturbo mentale secondo un protagonismo attivo, autonomo e indipendente. Ma anche il coraggio e la capacita' di essere sulla scena di tanti operatori, a conferma del loro ruolo centrale nei servizi di salute mentale''. Tra gli elementi positivi, inoltre, la nascita, all'interno del lavoro del Forum, della collana editoriale ''180. Archivio critico della salute mentale'', ormai giunta al sesto volume, che intende proporre testi e alimentare discussione e capacita' critica. Venerdi' 22 marzo, presso il Museo Laboratorio della Mente, Dipartimento di Salute Mentale ASL Roma E, e' appunto prevista la presentazione dell'ultimo testo della collana, ''Guarire si puo' - Persone e disturbo mentale'', che conclude il lavoro di una ricerca sui processi di recovery svolta nei servizi di salute mentale di Trieste. Il programma definitivo sul sito http://www.news-forumsalutementale.it.
Sanita': in diminuzione ricoveri inappropriati, bene Abruzzo e Molise Sono stati pubblicati i dati del Rapporto annuale sull'attivita' di ricovero ospedaliero relativi alle Schede di dimissione ospedaliera (Sdo) del 2011, realizzato dall'Ufficio VI della Direzione generale della Programmazione sanitaria del Ministero della Salute. Nel documento si conferma la tendenza ad un miglioramento nell'erogazione appropriata dell'assistenza ospedaliera: rispetto al 2009 i ricoveri ad alto rischio di inappropriatezza in regime ordinario sono diminuiti di circa 14.177 unita' (-30%); l'Abruzzo, dopo il Molise, e' la regione che ha avuto la maggiore riduzione, superiore alla media italiana del -17%. I ricoveri in regime di day hospital si sono ridotti di circa 7.134 unita' (-13%). Le Regioni, in applicazione degli accordi sui Livelli essenziali di assistenza, sono chiamate a favorire l'utilizzo del day hospital per la diagnosi e cura delle situazioni cliniche non gravi, rispettando i bisogni dei pazienti e riducendo i ricoveri ospedalieri ordinari inappropriati. La concreta realizzazione di un processo di appropriatezza, tagliando i ricoveri inappropriati, consente agli ospedali di sviluppare tutta la loro capacita' produttiva e di dare vita ad una nuova rete ospedaliera per l'erogazione di prestazioni in grado di garantire la sicurezza e la qualita' di cura. Il tasso di ospedalizzazione standardizzato in ''acuti'' in regime ordinario per l'anno 2011, secondo il Rapporto, si riduce rispetto agli anni precedenti, passando da circa 177 dimissioni per 1.000 abitanti nel 2006 a 116 per 1.000 abitanti nel 2011; l'Abruzzo si avvicina ad una media nazionale di 110. Le giornate di ricovero sono passate da 1.448.419 nel 2006 a 1.103.880 nel 2011, con una riduzione del 24%, mentre la degenza media per ''acuti'' si mantiene pressoche' costante da diversi anni intorno al valore di 6-7 giorni. Aumenta la percentuale di casi complicati trattati in Abruzzo, che passa dal 29,43 del 2006 al 34,37 nel 2011.
Soffocato dalla minestra, bimbo di 3 anni muore dopo mesi di agonia. Indagata la madre Tragedia in una famiglia di origini ghanesi di casa a Nave (Brescia), in Bassa Valtrompia. Un bimbo di appena tre anni lunedi sera e' morto all'ospedale di Monza dopo settimane di ricovero. I fatti risalirebbero a dicembre, e sarebbero ancora tutti da chiarire. Il piccolo sarebbe rimasto soffocato dalla minestra che la mamma gli stava dando da mangiare. Ricoverato e' morto dopo settimane di agonia. Indagata inizialmente per lesioni ora la donna deve rispondere di omicidio colposo. Appena ieri una tragedia simile aveva sconvolto una scuola materna di Napoli: Patrizio Castiglia, 5 anni il prossimo luglio, e' morto soffocato durante la refezione scolastica. Il fatto e' accaduto alla scuola materna Minucci di via Bernardo Cavallino a Napoli. Inutili i soccorsi e la corsa al "Cardarelli"; il piccolo, che abitava con i genitori nella stessa via della scuola che frequentava, e' arrivato in ospedale privo di vita in ospedale. Il bambino era stato trasportato all'ospedale collinare, poco distante dalla scuola, con una macchina privata, ma e'arrivato al 'red point' del pronto soccorso gia' cadavere, con evidenti segni di soffocamento. I medici hanno comunque provveduto all'estrazione del boccone di mozzarella dalla laringe, dove si era fermato ostriendo il flusso dell'aria. Su eventuali responsabilita' nella vicenda indaga la polizia. La tragedia e' avvenuta intorno alle 13,30, durante il pranzo. Patrizio avrebbe ingerito piu' pezzi di mozzarella, uno dei quali gli avrebbe causato soffocamento, ostruendo le vie respiratorie. Secondo quanto si e' appreso, oggi il menu', portato da una ditta esterna, consisteva in un piatto di pasta al pomodoro e in una porzione di mozzarella. Al momento della refezione, in classe c'era una maestra, un addetto alla refezione e una ventina di bimbi. All'improvviso, Patrizio ha attirato l'attenzione dell'insegnante perche' aveva difficolta' a respirare. La donna ha tentato di soccorrerlo, mentre veniva dato l'allarme e si decideva di trasportare immediatamente il piccolo al vicino ospedale Cardarelli. Ma e' stata una corsa inutile: Patrizio non ce l'ha fatta. Pochi minuti dopo, al nosocomio collinare e' giunta la polizia allertata per quanto era accaduto e anche i genitori del bimbo, lui fruttivendolo lei casalinga. Sull'episodio indaga il commissariato Arenella, mentre la magistratura ha aperto un'inchiesta, disponendo l'autopsia.
Bimbo soffocato dalla mozzarella: prime indagini "Le maestre non hanno responsabilita'" La materna "Minucci", di via Bernardo Cavallino, nel quartiere Vomero, dove ieri e' morto Patrizio, di 4 anni, soffocato da un boccone di mozzarella, durante la refezione scolastica, stamane e' rimasta chiusa: "per lutto e per esprimere solidarieta' alla famiglia". Questo il senso della decisione adottata dal Comune di Napoli insieme alla Municipalita' ed al direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale. Intanto, le prime indagini condotte dalla polizia escluderebbero responsabilita' penali da parte di qualcuno nella morte del bimbo. Come gia' avvenuto ieri, gli agenti del commissariato Arenella, sentiranno in giornata altre maestre dell'istituto scolastico per ricostruzione la dinamica dell'incidente, a cui erano presenti una insegnante, che ha tentato di soccorrere il piccolo, ed un assistente che ha dato l'allarme. Ora il corpo di Patrizio e' all'obitorio del II Policlinico, a disposizione dell'autorita' giudiziaria.
Ticket farmaci cresciuti del 40% nel 2012, i pazienti pagano da sé visite ed esami Rapporto Oasi 2012: più tasse e meno servizi i frutti dell'austerity sanitaria. E il 55% degli assistiti preferisce rivolgersi ai privati; il caro-ticket pesa soprattutto sugli anziani I ticket sui farmaci sono aumentati del 40% nel 2012. E il 55% degli assistiti paga oramai da sé visite specialistiche e accertamenti diagnostici, sia per aggirare le lunghe liste d'attesa, sia perché i ticket sono oramai così alti da spingere verso un privato sempre più low cost. Insomma, tutti i tagli alla sanità alla fine rischiano di ridurre l'offerta di servizi. A lanciare l'allarme gli esperti dell'università Bocconi con il 'Rapporto Oasi 2012', presentato oggi a Roma dalla Federazione di Asl e ospedali (Fiaso). Come se non bastasse, per non tingere di rosso i propri bilanci o per evitare disavanzi peggiori, le Regioni ripianano i bilanci a suon di tasse. Maggiorazioni delle addizionali Irpef, aumento delle aliquote Irpef, rincari del bollo auto e cartolarizzazione dei debiti sono gli strumenti, singoli o associati, ai quali hanno fatto ricorso quasi tutte le Regioni, ad eccezione di Valle d'Aosta, Friuli, Trento e Bolzano, Basilicata e Sardegna, mentre Marche, Abruzzo, Molise e Campania hanno messo mano a tutte le leve fiscali consentite dalla legge. Senza aumenti di tasse locali - dicono i dati - già nel 2011 ben 16 regioni avrebbero tinto di rosso i propri bilanci sanitari. I numeri del quarto trimestre, ultimi disponibili, evidenziano che prima di chiedere nuovi sacrifici fiscali ai contribuenti hanno chiuso il bilancio con leggeri attivi solo Lombardia, Veneto, Umbria, Marche e Abruzzo. Tutte le altre sarebbero andate in rosso. Il disavanzo maggiore lo avrebbe toccato il Lazio, con 815 milioni, seguito dalla Sardegna con 283 milioni e il Piemonte con 260. Poi con gli aumenti delle addizionali Irpef e di balzelli locali vari i bilanci sono tornati a tingersi di blu, salvo che per Sardegna, Molise, Campania e Calabria. Per pareggiare i conti le Regioni in rosso hanno finito per tartassare i cittadini con aumenti di tributi locali e addizionali Irpef pari a 2,2 miliardi di euro nel 2011. Solo il Lazio ha fatto ricorso alla leva fiscale per 792 milioni. E le cose non sono migliorate nel 2012, visto che l'aliquota media dell'addizionale Irpef, secondo l'osservatorio Uil sulle politiche territoriali, è passata da una media dell'1,19% all'1,49, che fanno altri 2,4 miliardi di euro prelevati dalle tasche dei contribuenti, che quindi per ripianare i deficit di Asl e ospedali in soli due anni hanno versato al fisco 5 miliardi in più. "I ticket sono una vera e propria tassa sulla salute e portano ad un continuo aumento della spesa per i cittadini, in particolare per gli anziani che rappresentano circa il 50% degli utenti del sistema sanitario nazionale", lamenta il segretario generale dello Spi-Cgil, Carla Cantone. "Per effetto dell'introduzione dei nuovi ticket da parte del governo Berlusconi - sottolinea Cantone - tale spesa è destinata ad aumentare e nel 2014 arriverà a toccare quota 4 mld di euro, di cui 2 mld presi direttamente dalle tasche degli anziani. E' una bomba esplosiva - ha concluso il segretario generale dello Spi-Cgil - perché un numero sempre più elevato di persone saranno costrette a rinunciare alle cure. E questo più di ogni altra cosa mostra in che condizioni versano la sanità e il welfare nel nostro Paese".
Roma, teneva 105 mila immagini e filmati pedopornografici nel pc: arrestato bancario Nel computer dell'impiegato, 52 anni, sposato senza figli, sono state trovate anche foto raccapriccianti di neonati Il personale del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni Lazio e della Sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni di Viterbo ha dato esecuzione, sul territorio della provincia di Roma, all'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Roma, nei confronti di un romano, bancario di 52 anni, sposato senza figli, residente con la moglie. E' accusato di detenzione di ingente quantità di materiale pornografico realizzato utilizzando minori di anni diciotto. A maggio del 2011 il bancario era stato già sottoposto a perquisizione domiciliare eseguita da personale della dipendente Sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni di Viterbo, per aver messo in condivisione ed essersi procurato materiale digitalizzato di natura pedopornografica e più precisamente cinque immagini in cui comparivano minori in atti sessuali. L'autorità giudiziaria emise, ad aprile del 2011, a carico dell'indagato, un decreto di perquisizione locale e personale da eseguirsi presso l'indirizzo di residenza, ravvisando l'ipotesi delittuosa di procura o detenzione di materiale pornografico realizzato utilizzando minori di diciotto anni. Al termine di questa attività eseguita nella sua abitazione furono sequestrati 2 pc e 93 supporti di tipo dvd e Cd-Rom. L'impiegato risultava l'unico utilizzatore del materiale informatico sottoposto a sequestro e l'intestatario della linea telefonica attraverso la quale erano state effettuate le connessioni sulla rete internet. Le successive attività di analisi di ordine tecniche-forense eseguite sui supporti informatici in sequestro disposte dall'autorità giudiziaria avevano consentito ai consulenti tecnici del pm di accertare che sugli stessi risultavano memorizzati più di 105.000 tra immagini e filmati pedopornografici realizzati con il coinvolgimento di minori di anni 18 e di anni 14, alcuni dei quali ritraenti anche immagini raccapriccianti di neonati coinvolti in attività sessuali. Alla luce del considerevole quantitativo di materiale di natura pedo-pornografica rinvenuto, l'autorità giudiziaria competente ha disposto una seconda attività di perquisizione nell'abitazione dell'uomo e in tutti i luoghi nella sua disponibilità. Dopo pedinamenti e appostamenti effettuati anche nella sede di lavoro dell'impiegato, dove spesso si soffermava oltre il normale orario di servizio, il 5 dicembre scorso il personale del compartimento, coadiuvato da operatori della dipendente Sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni di Viterbo, ha dato esecuzione al decreto di perquisizione locale e sequestro. Su richiesta dell'autorità giudiziaria competente l'11 marzo scorso, il gip Riccardo Amoroso ha disposto, a carico dell'uomo, l'esecuzione della misura cautelare in carcere. |